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YouTube contro l'AI? ecco come vengono monetizzati i video non autentici

  • Immagine del redattore: Matteo Sallustio
    Matteo Sallustio
  • 17 lug
  • Tempo di lettura: 2 min

Dal 15 luglio 2025, YouTube aggiorna ufficialmente le linee guida del Partner Program per contrastare i contenuti considerati "inautentici". Un passaggio che ha acceso il dibattito tra creator, soprattutto per i potenziali effetti su video generati con l’AI, riutilizzi da altre piattaforme e format narrativi ripetitivi.

youtube policy monetizzazione

Finora la regola non scritta era chiara: per monetizzare, il contenuto doveva essere originale. Ma con l'esplosione di contenuti prodotti in serie – spesso indistinguibili l'uno dall'altro – YouTube ha deciso di rafforzare le sue capacità di rilevamento e definire meglio cosa intende per "non autentico".

Cosa colpisce davvero questo aggiornamento?

Secondo le dichiarazioni ufficiali della piattaforma, la stretta riguarda principalmente:

"Canali che caricano storie con solo variazioni superficiali" e "presentazioni con la stessa voce narrante ripetuta"

In altre parole: video clonati o assemblati in modo seriale senza valore aggiunto. L’obiettivo non è vietare l’uso dell’AI o il riutilizzo di contenuti, ma evitare che l’algoritmo premi chi sfrutta logiche di copia-incolla per produrre video in massa.

Inautentico vs Ripetitivo: cosa cambia nella definizione

Rene Ritchie, Creator Liaison di YouTube, ha precisato che la novità principale riguarda il cambio di terminologia: da "repetitive content" a "inauthentic content". Una scelta linguistica che serve a chiarire come la policy includa anche i contenuti prodotti in serie senza originalità.

YouTube specifica però che non verranno penalizzati:

  • video ripostati da altre piattaforme (es. TikTok, Instagram);

  • contenuti già esistenti che includano commento originale, modifica sostanziale o valore educativo/divulgativo.

E i contenuti generati con l'AI?

Contrariamente a quanto temuto da molti creator, YouTube ha chiarito che l’intelligenza artificiale non è nel mirino diretto di questo aggiornamento:

"YouTube accoglie l'uso di strumenti AI per migliorare lo storytelling. I canali che usano AI sono idonei alla monetizzazione, se rispettano le regole."

La piattaforma offre persino tool AI ufficiali come autodubbing e Dreamscreen. Tuttavia, resta l’obbligo di dichiarare la natura sintetica dei contenuti realistici.

Ciò non toglie che YouTube abbia già intrapreso azioni contro contenuti ingannevoli, come i trailer di film generati con l’AI e spacciati per reali. Ma non è questo l’ambito dell’aggiornamento in corso.

Un cambiamento (solo) formale o un segnale per il futuro?

YouTube insiste sul fatto che si tratta di un "minor update" e che i contenuti originali, anche se basati su materiali già esistenti, continueranno a essere monetizzabili. Tuttavia, la direzione è chiara: la piattaforma intende disincentivare la produzione industriale di video standardizzati.

Per i content creator, questo potrebbe essere un momento per riflettere sul valore autentico delle proprie produzioni. Investire in contenuti con personalità, commento originale e format riconoscibili diventa sempre più centrale in ottica di sostenibilità editoriale e visibilità algoritmica.

L’aggiornamento del 15 luglio non è una rivoluzione, ma un segnale forte. Originalità, valore aggiunto e trasparenza sull’uso dell’AI saranno i pilastri per chi vuole continuare a monetizzare su YouTube. Una sfida che i creator più consapevoli potranno trasformare in un vantaggio competitivo.

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