YouTube lancia “Second Chance”, che consente ad alcuni creator bannati di tornare a pubblicare.
- Matteo Sallustio

- 22 ott
- Tempo di lettura: 3 min
YouTube ha deciso di aprire le porte a una parte dei creator che, nel corso degli anni, avevano subito un ban dalla piattaforma per violazioni delle linee guida o dei termini di servizio. Il nuovo programma “Second Chance”, appena avviato in fase pilota, permetterà infatti ai creator “idonei” di richiedere la creazione di un nuovo canale, a distanza di almeno un anno dalla chiusura del precedente.
L’obiettivo dichiarato da YouTube è chiaro: offrire una possibilità di riscatto a chi, pur avendo sbagliato, può oggi dimostrare di saper rispettare le regole della community. “Abbiamo sentito chiaramente dai creator che vogliono più opzioni per tornare su YouTube”, spiega l’azienda nel suo blog ufficiale. “Siamo felici di offrire a qualcuno la possibilità di ricostruire la propria presenza”.

Come funziona il programma “Second Chance”
Il programma è ancora in fase sperimentale e prevede una valutazione caso per caso.Non tutti potranno accedere: YouTube escluderà i creator responsabili di violazioni gravi o persistenti, chi ha danneggiato la community (per esempio mettendo a rischio la sicurezza dei minori) o chi ha violato il copyright o le politiche di “creator responsibility”.
Gli idonei potranno fare richiesta direttamente da YouTube Studio, dove apparirà un’opzione dedicata al login con il vecchio account. Se approvati, potranno aprire un nuovo canale — ma senza recuperare i vecchi iscritti o contenuti. Sarà, in sostanza, una ripartenza da zero.
Una volta soddisfatti i criteri richiesti (tra cui le ore di visualizzazione e il numero minimo di iscritti), i creator potranno poi fare domanda per il Partner Program, accedendo così alle entrate pubblicitarie.
Un cambiamento politico e culturale, non solo tecnico
Dietro questa scelta non c’è solo una decisione interna di YouTube, ma anche un contesto politico più ampio.Alphabet, la società madre, ha infatti comunicato che il programma risponde anche a un’esigenza di “maggior equilibrio nella libertà di espressione”, dopo le critiche ricevute negli Stati Uniti in merito alla gestione della disinformazione su COVID-19 e integrità elettorale.
Alcune delle policy che avevano portato a ban definitivi, come quelle contro la disinformazione sanitaria o politica, non sono più in vigore. Questo apre quindi la strada a una possibile reintegrazione di profili controversi, spesso accusati di violare le regole in nome della libertà di parola.
Cosa cambia per i creator (e per l’algoritmo)
Dal punto di vista operativo, l’algoritmo di YouTube non subirà variazioni dirette, ma questa apertura potrebbe influenzare la competizione per la visibilità. Nuovi (o vecchi) creator con una fanbase preesistente potrebbero tornare rapidamente a occupare spazio nel feed e nelle raccomandazioni, aumentando la pressione sugli altri profili, soprattutto nelle nicchie più affollate.
Allo stesso tempo, YouTube dovrà gestire il rischio reputazionale: se anche uno solo dei creator riammessi dovesse ricadere in comportamenti scorretti, l’impatto mediatico potrebbe essere elevato, soprattutto per gli inserzionisti attenti alla brand safety.
Per i creator attivi, invece, questa mossa può rappresentare un precedente importante: YouTube ammette implicitamente che le sue policy non sono immutabili, e che il dialogo con la community può davvero portare a revisioni strutturali.
Una seconda chance anche per l’immagine di YouTube
In definitiva, il progetto “Second Chance” è tanto un’opportunità per i creator quanto per YouTube stessa, che sembra voler recuperare terreno nel rapporto con la community e smarcarsi da un’immagine troppo rigida rispetto ad altre piattaforme più permissive.
Resta da capire se questo esperimento sarà ampliato o resterà circoscritto a pochi casi selezionati.Di certo, per i creator bannati in passato — e per chi oggi teme le conseguenze di un errore — si apre una nuova prospettiva: quella di poter ricominciare, ma con più consapevolezza.



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