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Anche Meta dichiara guerra ai contenuti "non originali"

  • Immagine del redattore: Matteo Sallustio
    Matteo Sallustio
  • 24 lug
  • Tempo di lettura: 2 min

Meta ha annunciato nuove misure per contrastare la diffusione di contenuti non originali su Facebook, con l’obiettivo di tutelare i creator autentici e migliorare la qualità del feed. La stretta arriva in un momento in cui le piattaforme social, invase da contenuti generati in massa — spesso con l’uso dell’intelligenza artificiale — stanno cercando di arginare il fenomeno dello "spam creativo".

meta contenuti non originali
Fonte: Meta

10 milioni di account eliminati e focus sulla monetizzazione

Nei primi sei mesi del 2025, Meta ha rimosso oltre 10 milioni di profili che impersonavano creator affermati e preso provvedimenti contro 500.000 account coinvolti in comportamenti spam o in interazioni false. Tra le misure: retrocessione dei commenti, minore visibilità dei post e sospensione dall’accesso ai programmi di monetizzazione.

La novità, però, è che ora la penalizzazione si estenderà anche agli account che pubblicano contenuti "non originali" — cioè testi, immagini o video ripresi da altri creator senza permesso né valore aggiunto.

Nuove regole sulla distribuzione e la monetizzazione

Facebook ridurrà la visibilità dei contenuti duplicati e penalizzerà gli account che ripubblicano sistematicamente materiali altrui. Nei casi più gravi, verrà sospeso l’accesso alla monetizzazione per un periodo. Inoltre, Meta sta testando un sistema che collega i contenuti copiati all’originale, per garantire che i credit vadano al legittimo autore.

Importante precisare che non saranno penalizzati i creator che reinterpretano o commentano contenuti esistenti, come reaction video, partecipazioni a trend o remix con un punto di vista personale. L’obiettivo è bloccare chi sfrutta la creatività altrui senza apportare alcun contributo significativo.

La minaccia dei contenuti "AI Slop": il ruolo dell'AI

Molti dei contenuti a rischio penalizzazione rientrano nella categoria di quello che online viene ormai definito "AI slop": video generati da AI composti da immagini statiche, voiceover robotici e storytelling minimo. Meta, senza citarla esplicitamente, sembra voler colpire proprio questo tipo di produzione, invitando i creator a evitare contenuti troppo brevi, privi di valore e con watermark evidenti.

Anche l'uso eccessivo di didascalie automatiche o hashtag generici può influire negativamente sulla distribuzione.

Come evitare penalizzazioni: le best practice di Meta

Meta consiglia ai creator di:

  • Pubblicare contenuti autentici e girati da loro.

  • Aggiungere modifiche significative quando si utilizzano materiali di terzi.

  • Evitare il semplice montaggio di clip o l'aggiunta di un watermark.

  • Creare uno storytelling originale e coinvolgente.

  • Curare didascalie e hashtag per mantenerli pertinenti e professionali.

La piattaforma invita inoltre a monitorare il nuovo sistema di insight disponibili nella Dashboard per professionisti, che permette di capire perché un contenuto non viene distribuito o se si rischiano penalizzazioni.

Le reazioni della community e le critiche alla moderazione

Le nuove regole arrivano in un clima di crescente malcontento. Oltre 30.000 firme sono state raccolte in una petizione per denunciare la disattivazione automatica di account legittimi e la mancanza di supporto umano. Molti creator e piccole attività si sono detti danneggiati dalla gestione algoritmica dei contenuti.

Mentre Meta cerca di migliorare la qualità dei contenuti su Facebook, resta aperto il tema della trasparenza e dell’equilibrio tra tutela dei creator e rigore nelle policy. Sarà cruciale, nei prossimi mesi, osservare come queste regole influenzeranno la reach e le entrate di chi lavora ogni giorno con i social.

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