TikTok multata in Europa, una sanzione da 530 milioni di euro
- Matteo Sallustio
- 7 mag
- Tempo di lettura: 3 min
Il colosso dei social TikTok è stato colpito da una sanzione record: 530 milioni di euro. A comminarla è stata la Commissione irlandese per la protezione dei dati (DPC), dopo un’indagine approfondita sui trasferimenti dei dati degli utenti europei verso la Cina. Secondo l’autorità, TikTok avrebbe violato il Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati (GDPR), trasferendo dati verso un paese che non garantisce un livello di protezione equivalente a quello europeo.
La normativa è chiara: se un'azienda trasferisce dati fuori dall'UE, deve rispettare rigidi criteri di sicurezza, inclusi strumenti come le Standard Contractual Clauses. Ma secondo la DPC, TikTok non ha fornito sufficienti garanzie per proteggere i dati europei in un contesto normativo, quello cinese, che non assicura tutele equiparabili.

La difesa di TikTok: “Project Clover ci tutela”
TikTok ha replicato con forza, affermando che la decisione si riferisce a pratiche ormai superate. Il social ha evidenziato come dal 2023 sia attivo il cosiddetto "Project Clover", un'iniziativa da 12 miliardi di euro che prevede la creazione di data center in Europa (Irlanda e Norvegia) e una nuova infrastruttura per impedire l'accesso ai dati da parte di autorità cinesi.
TikTok ha anche sottolineato che nessuna richiesta di dati è mai pervenuta dalle autorità cinesi, né tanto meno ha fornito dati europei al governo di Pechino. Inoltre, il piano prevede controlli indipendenti a cura di NCC Group, una società europea specializzata in cybersicurezza.
Oltre la multa: cosa rischia TikTok (e non solo)
Nonostante le rassicurazioni, la multa della DPC rappresenta un precedente importante. TikTok ha già dichiarato l'intenzione di fare ricorso, ma il messaggio inviato dai regolatori europei è chiaro: la protezione dei dati non ammette scorciatoie.
Questa vicenda si inserisce in un quadro più ampio: da un lato la crescente diffidenza verso le piattaforme con legami con la Cina, dall'altro una maggiore severità da parte delle autorità europee nell'applicare il GDPR. Non a caso, il caso TikTok ricorda da vicino il dibattito acceso in corso anche negli Stati Uniti, dove si parla apertamente di un possibile ban della piattaforma.
La posta in gioco è alta, soprattutto per i creator europei: eventuali restrizioni o limitazioni all’uso di TikTok potrebbero avere un impatto diretto sulla loro attività e sul business legato ai contenuti.
Cosa significa per creator, influencer e marketer
Per i content creator, questa situazione è un campanello d’allarme. Affidarsi a un'unica piattaforma può diventare rischioso, soprattutto se soggetta a tensioni geopolitiche e sanzioni. Allo stesso tempo, è un invito ad approfondire temi come la protezione dei dati, la localizzazione delle informazioni personali e il rispetto delle normative.
Per i brand e i marketer, è l'occasione per valutare con attenzione le policy delle piattaforme con cui collaborano e per pianificare strategie di contenuto più diversificate, distribuite su più canali.
TikTok ha oggi oltre 175 milioni di utenti in Europa, più di 6.000 dipendenti e sostiene un ecosistema economico che genera circa 4,8 miliardi di euro di PIL e oltre 51.000 posti di lavoro. Ma questi numeri potrebbero non bastare a placare i dubbi dei regolatori europei.
TikTok si trova in una fase delicata, tra regolamenti sempre più stringenti e crescenti pressioni politiche. Project Clover potrebbe rappresentare una risposta concreta, ma il passato pesa e i regolatori non sembrano intenzionati a concedere sconti. Per i creator, è il momento di essere informati e pronti ad adattarsi.
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