Reels, la pubblicità che converte: perché oggi non puoi ignorarli (e come usarli al meglio)
- Matteo Sallustio
- 4 giorni fa
- Tempo di lettura: 3 min
I video brevi non sono più un semplice trend, ma la nuova valuta dell’attenzione. Su Facebook e Instagram, i Reels rappresentano oggi più del 60% del tempo totale speso dagli utenti. Solo su Instagram, circa il 50% del tempo degli utenti viene dedicato a questo formato. Una crescita che non si può ignorare, soprattutto se si parla di digital marketing.
Meta ha pubblicato una guida aggiornata alle inserzioni con i Reels, basata su dati concreti e casi studio globali. Obiettivo: mostrare alle aziende (e ai creator) come trasformare scroll passivi in azioni concrete. Il messaggio è chiaro: chi sa usare bene i Reels ottiene risultati.
Reels che portano risultati (davvero)
I numeri parlano da soli. Secondo i dati Meta:
L'85% degli utenti ha iniziato a seguire un brand dopo aver visto un reel
Il 79% ha effettuato un acquisto dopo aver visto un reel
Le campagne con Reels su Instagram hanno aumentato del 97% le visite alle pagine, e del 90% gli acquisti
Aggiungere Reels a campagne già esistenti porta benefici diretti: +3% di acquisti incrementali per dollaro speso su Facebook e +24% di brand lift medio rispetto alle sole campagne tradizionali.
Come funzionano le inserzioni Reels (e cosa le rende efficaci)
Meta è chiara: per ottenere risultati bisogna seguire alcune regole base.
Formato verticale (9:16): è il più performante. I video realizzati così hanno avuto un CPR (costo per risultato) inferiore del 34,5% rispetto alle immagini statiche.
Audio attivo: musica, voci, effetti. L’audio è fondamentale per mantenere alta l’attenzione.
Area sicura: il messaggio deve essere visibile. Per questo bisogna evitare di inserire testo o elementi chiave nella parte inferiore del video (circa il 35%).
Le inserzioni Reels che rispettano questi principi ottengono fino al doppio delle pubblicazioni rispetto a quelle che non li seguono.

Collaborare con i creator: la marcia in più
Un altro punto chiave sottolineato da Meta è la collaborazione con i creator. I dati mostrano che il 55% degli utenti scopre nuovi brand grazie ai creator su Reels e il 53% è più propenso ad acquistare se il prodotto è promosso da un creator. Le campagne in partnership con creator registrano un aumento medio del 20% del tasso di conversione e un miglioramento del CPR del 5%. Strumenti come il Creator Marketplace di Instagram facilitano l’incontro tra brand e creator adatti per tipo di pubblico e stile comunicativo.
Più creatività, più conversioni: i codici del linguaggio Reels
Non basta caricare un video. Serve conoscere il "linguaggio Reels". Ovvero: ritmo, autenticità, semplicità. I migliori reel sono diretti, realistici e coinvolgenti. Funzionano perché mostrano situazioni verosimili e stimolano emozioni. E soprattutto perché rispettano il tempo dell’utente.
Gli elementi che aumentano le performance:
Presenza umana (volti, mani, interazioni)
Testi in sovraimpressione (ma sempre nell’area sicura)
Contenuti "low-fi" (non patinati, più autentici)
Hook iniziale nei primi 3 secondi
Le inserzioni che integrano questi elementi ottengono:
-16% CPR
+13% ROAS
+29% tasso di conversione
+11% di copertura
Reels e AI: la nuova frontiera della produzione
Oggi esistono strumenti come Meta Edits o Google Veo che permettono di creare video brevi anche senza girare contenuti in prima persona. L’uso dell’intelligenza artificiale può abbattere tempi e costi di produzione, rendendo i Reels accessibili anche a piccoli creator e freelance.
La guida aggiornata di Meta conferma che i Reels sono una leva potente per chi vuole crescere online. Non sono solo un formato, ma un linguaggio. E imparare a parlarlo bene è oggi una competenza fondamentale per chi lavora con i social.
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